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13 novembre 2016

Passeggiata nel Chianti

acc. Giovanna

Escursione ad anello, non impegnativa, nel cuore del Chianti Classico con partenza dal borgo di Lecchi, nel comune di Gaiole in Chianti.
Attraversando tratti di bosco e vigneti, toccheremo castelli e vecchi borghi caratteristici di questo splendido angolo della Toscana, come San Sano, Ama e l'Abbazia di San Polo in Rosso, dove le case-torri medievali e le fortificazioni risalgono ai tempi delle guerre tra Firenze e Siena per il possesso di queste terre.
Nei vigneti che attraverseremo si produce il Chianti Gallo Nero ed in Internet abbiamo trovato la leggenda che riportiamo in fondo, che fa risalire il simbolo del Gallo Nero proprio ai tempi delle contese tra Fiorentini e Senesi.  

Dislivello m. 400

Lunghezza km. 12

Ritrovo per partenza ore 8,00 in piazza Caduti nei Laiger Montespertoli, secondo ritrovo ore 9,00 ( già colazionati ) Radda in Chianti nei pressi del Bar Dante Alighieri all'inizio del paese arrivando da Castellina.

 

 

La leggenda del Gallo Nero

Il marchio che da sempre distingue le bottiglie di Chianti Classico è il Gallo Nero, storico simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti, riprodotto fra l’altro dal pittore Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento, nel fiorentino Palazzo Vecchio.
La storiografia di questo simbolo comprende anche una singolare leggenda ambientata nel periodo medievale. La sua vicenda segnò in pratica la definizione dei confini politici dell’intero territorio chiantigiano, perché fu proprio il comportamento di un gallo nero a deciderne il destino.
La leggenda narra che nel periodo medievale, quando le Repubbliche di Firenze e Siena si combattevano aspramente per prevalere l’una sull’altra, il territorio del Chianti, proprio perché intermedio alle due città, fosse oggetto di dispute pressoché continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un bizzarro quanto singolare sistema. Si convenne di far partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato il canto di un gallo. Decisione, quest’ultima, in linea con i costumi del tempo, quando ancora i ritmi quotidiani erano scanditi dai meccanismi naturali. Nei preparativi dell’evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo, più che quella del destriero e del cavaliere. I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso in una piccola e buia stia pressoché digiuno per così tanti giorni da indurlo in un forte stato di esasperazione.
Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire Immediatamente e con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente, gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell’antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere.
Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.